L’autofobia, o monofobia, ti fa sentire estremamente ansioso quando sei solo. Questa fobia di rimanere soli può influenzare le tue relazioni, la vita sociale e la carriera. Potresti anche avere una paura dell’abbandono che deriva da un’esperienza infantile traumatica. La riprogrammazione ecologica del subconscio può aiutarti a superare la fobia di rimanere da solo.
Che cos’è la Monofobia (paura di rimanere soli?
Le persone che hanno l’autofobia hanno una paura irrazionale ed estrema di essere sole. Una persona può provare questa paura quando è sola.
Alcune persone possono avere l’autofobia anche quando sono con altre persone. In questo caso, la paura è incentrata sulle preoccupazioni per l’isolamento. Potrebbero sentirsi soli in mezzo alla folla. Oppure possono preoccuparsi che le persone li lascino o debbano tornare a casa e stare da soli.
Altri termini per paura di essere soli includono:
- Monofobia;
- Eremofobia;
- isolofobia;
Qual è la differenza tra la fobia di rimanere soli e la solitudine?
Quando sei solo, ti senti infelice o triste per la quantità o la qualità delle connessioni sociali nella tua vita.
Quando hai l’autofobia, ti senti ansioso o spaventato quando sei solo o quando pensi di essere solo. Ti senti così indipendentemente da quanti cari e amici ci sono nella tua vita. La fobia di rimanere soli può manifestarsi anche immediatamente quando la persona con cui stai in quel momento ti comunica che deve allontanarsi solo un attimo ma poi ritorna. Può scattare una crisi anche se sei sicuro/a sai che di certo tornerà dopo un attimo. Forse è qui che sta la differenza tra la solitudine e la fobia di rimanere da soli.
Cosa sono le fobie e quanto è comune l’autofobia?
Le fobie sono un disturbo d’ansia comune. Ti fanno avere paura di qualcosa che non è veramente dannoso. L’autofobia è un disturbo fobico specifico. Con esso, hai la fobia delle situazioni in cui sei solo.
È difficile sapere esattamente quante persone hanno una fobia specifica, come la fobia di rimanere soli.
Molte persone potrebbero tenere per sé questa paura o potrebbero non riconoscere di averla.
Tuttavia, sappiamo che circa 1 adulto italiano su 10 e 1 adolescente su 5 affronterà un disturbo di fobia specifico ad un certo punto della sua vita.
Chi può essere a rischio di sperimentare la fobia di rimanere da solo?
I fattori di rischio per la fobia di rimanere soli e i disturbi fobici specifici includono:
- Disturbo borderline di personalità (BPD): le persone con BPD hanno un’intensa paura di essere rifiutate, abbandonate o lasciate sole. Questo disturbo mentale rende difficile regolare le emozioni. Gli sbalzi d’umore risultanti possono essere difficili per le relazioni;
- Disturbo dipendente di personalità (DPD): il DPD ti fa sentire incapace di prenderti cura di te stesso/a. Potresti avere la fobia di stare da solo perché ti senti impotente.
- Storia familiare: crescere con un genitore o una persona cara che ha una fobia o un disturbo d’ansia può renderti incline alle stesse o diverse preoccupazioni.
- Sesso: la paura di stare da sola colpisce più femmine che maschi.
- Genetica: un cambiamento genetico può rendere alcune persone più inclini a disturbi d’ansia e fobie.
- Altre fobie: le persone con autofobia possono avere altre fobie come l’agorafobia. Con l’agorafobia, potresti avere paura di uscire di casa a meno che qualcuno non sia con te.
- Disturbo di panico: gli attacchi di panico causano battito cardiaco accelerato, dolore toracico non cardiaco e altri sintomi che possono sembrare un infarto. Qualcuno con disturbo di panico può temere di avere un attacco di panico mentre è solo e nessuno può aiutare.
Perché ho la fobia di rimanere da solo/a?
Le fobie iniziano spesso durante l’infanzia. Alcune persone possono far risalire la loro paura di essere soli a un’esperienza negativa o traumatica.
Le potenziali cause di autofobia includono:
- Essere ignorati, trascurati o sentirsi abbandonati.
- Divorzio o perdita di un genitore durante l’infanzia.
- Separarsi da una persona cara in mezzo alla folla o in un altro ambiente pubblico.
- Avere un attacco di panico, un infortunio o un’altra emergenza, come un’irruzione in casa o una rapina senza che qualcuno ti aiuti.
- Assistere a un incidente traumatico senza qualcuno che ti sostenga.
Quali sono i sintomi caratterizzano l’autofobia?
Le persone che soffrono della fobia di rimanere soli sono generalmente consapevoli che la paura non è razionale. Tuttavia, non sono in grado di controllare le loro reazioni fisiche quando si trovano in determinate situazioni.
L’autofobia colpisce tutti in modo diverso. Potresti sentirti insicuro a meno che tu non sia con altre persone.
Rimanere da soli può provocare intensi sentimenti di tristezza, paura o ansia.
Se hai paura di fimanere da solo/a, i sintomi possono includere anche:
- Brividi.
- Vertigini e stordimento.
- Eccessiva sudorazione (iperidrosi).
- Palpitazioni.
- Nausea.
- Mancanza di respiro (dispnea).
- Tremori.
- Mal di stomaco o indigestione (dispepsia).
Come viene diagnosticata la fobia di rimanere soli?
L’autofobia (monofobia) non è un disturbo fobico riconosciuto nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) dell’American Psychiatric Association. Tuttavia, un professionista della salute mentale come uno psicologo può diagnosticare le fobie in base ai sintomi.
I criteri per una diagnosi di disturbo fobico specifico includono:
- Paura che persiste per almeno sei mesi.
- Intensi sentimenti di paura o ansia quando sei solo, pur sapendo che non sei in pericolo.
- Insorgenza immediata dei sintomi quando ti ritrovi solo o pensi di essere solo/a.
- Ansia o paura che ti fa evitare di essere solo.
- Sintomi estremi che interferiscono con la tua capacità di lavorare e goderti la vita.
Qual è il trattamento per l’autofobia?
Se hai provato ad affrontare in vari modi la fobia di rimanere solo ma non l’hai ancora superata, forse dovresti prendere in considerazione le mie sessioni.
Puoi anche mandarmi un sms al 3355297666 e senza nessun impegno ti risponderò in giornata e cercheremo di delineare un percorso ideale per le tue esigenze specifiche.
Quello che leggerai nelle prossime righe di questo paragrafo è il percorso classico: il dramma è che spesso i risultati non sono eccellenti.
La terapia dell’esposizione aiuta con successo la maggior parte delle persone a superare specifici disturbi fobici.
Il tuo medico può anche utilizzare la terapia cognitivo comportamentale (CBT).
Questi due metodi di psicoterapia (terapia della parola) si concentrano su:
- Tecniche di rilassamento, come esercizi di respirazione profonda e meditazione, per aiutarti a gestire i sintomi.
- Esaminare la causa principale della paura.
- Imparare modi per contrastare i pensieri negativi sull’essere soli in modo da capire gradualmente che essere soli non è spaventoso o pericoloso.
- Abituarsi piano piano a stare da soli. Puoi iniziare con l’obiettivo di stare da solo per 15 minuti ogni giorno. Quindi, puoi allungare quel tempo man mano che le settimane avanzano.
I farmaci ansiolitici o i farmaci per la pressione sanguigna come i beta-bloccanti possono aiutare temporaneamente mentre lavori per superare la fobia di rimanere solo. I farmaci non risolvono per nulla la situazione e il miglior approccio è sempre esaminare i messaggi che ti manda il corpo.
Hai provato di tutto ma la tua fobia di rimanere da solo/a non scompare: che fare?
Come hai letto più sopra la fobia di rimanere soli può dipendere da una nostra programmazione subconscia. Il subconscio è una macchina automatica potente che riesce ad eseguire in automatico e senza che noi possiamo contrastare questi atteggiamenti con la nostra volontà, migliaia forse miliardi di mansioni. La sudorazione, il battito cardiaco, le emozioni che proviamo in certe situazioni o la fobia di rimanere da soli possono dipendere da una non ecologica programmazione subconscia.
E’ qui che entrano in gioco i metodi per riprogrammare il subconscio in maniera ecologica tra cui le mie sessioni.
Lo scopo di questi trattamenti è proprio questo. I percorsi classici possono essere molto utili ma quando questi falliscono forse è il momento per te di provare altro.