L’idea che la ricchezza sia immorale e la povertà sia etica, che i ricchi siano cattivi e i poveri buoni, che la ricchezza sia ingiusta e che per diventare ricchi sia necessario e inevitabile “sporcarsi le mani”, diventare cinici e spregiudicati, utilizzare gli altri come mezzo e il denaro come fine sono solo credenze acquisite dalla nostra cultura e diventate abitudini che non hanno in realtà alcun tipo di fondamento né economico né scientifico.
È così solo perché siamo abituati al fatto che sia così, perché tutti ci dicono che è così.
Noi possiamo cambiare le cose. Con la nostra azione quotidiana, con il quotidiano lavoro su noi stessi evolveremo queste credenze sabotanti in credenze fortificanti che favoriscono l’integrazione, la reciprocità, il senso di appartenenza alla comunità umana, l’amore verso il pianeta e ogni forma vivente, la certezza che ogni uomo e donna non sono nostri nemici ma insieme a noi costruiscono un presente e un futuro di ricchezza, libertà e felicità.
Non c’è separazione in un sistema integrato di ricchezza. Solo se realizziamo la ricchezza individuale e materiale potremo capire l’importanza della distribuzione della ricchezza, cioè che della ricchezza beneficino con gli stessi effetti di felicità che ha su di noi tutte le persone, ognuna secondo il proprio grado di evoluzione e secondo i propri liberi obiettivi. Solo se si realizza la ricchezza sociale potremo godere pienamente, senza più paura, della nostra ricchezza individuale. Solo se si realizza la ricchezza planetaria potremo godere della pace e della libertà della ricchezza sociale e individuale, e solo se si realizza la consapevolezza della ricchezza spirituale, di vivere in un universo pieno di senso, potremo comprendere e realizzare il senso della nostra vita.
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