Categoria: paure


Se stai leggendo questa pagina vuol dire che soffri di claustrofobia o in qualche modo vuoi saperne di più. Forse sei disperato perché questa sindrome sta limitando notevolmente la tua vita o la vita di qualcuno che conosci e cerchi dei rimedi. A volte certi luoghi stretti vengono percepiti erroneamente pericolosi dal claustrofobico. Questo può succedere perché ci si ritrova in un posto stretto e ti assale la paura. Credi di non poter uscire fuori da quel luogo. Incominci a sentirti braccato. Il tuo corpo non è più controllabile. Incominci ad agitarti. Non puoi controllare queste reazioni. claustrofobia Questo ti fa sentire in imbarazzo poiché le persone che sono con te si accorgono che ti sta succedendo qualcosa. Si rendono conto che non puoi controllare le tue reazioni istintive a questa circostanza. Queste persone si preoccupano e non si spiegano le tue reazioni, le più insensibili possono addirittura considerarti pazzo.

Cosa fai per evitare l'imbarazzo?

Per evitare che succeda una cosa così imbarazzante adotti la strategia di evitare di finire in certi posti. Infatti li percepisci come stretti oppure ti danno la sensazione che la reazione claustrofobica possa innescarsi di nuovo. Questo limita notevolmente la tua libertà sociale. Le persone con cui ti capita di uscire e di condividere dei momenti della tua vita notano che rifiuti i loro inviti. Questi rifiuti sono inspiegabili per loro. Non riescono a capire qual è il motivo. Magari pensano che loro non ti piacciono, oppure pensano che c'è qualche altro motivo per una reazione inspiegabile come questa.

Che cos'è la claustrofobia

La claustrofobia è una paura irrazionale di luoghi chiusi o stretti. E' definita anche fobia degli spazi chiusi. Nello specifico il claustrofobico è terrorizzato dalla sensazione di soffocamento che sperimenta all'idea di trovarsi in ambienti dove non percepisce la possibilità di fuggire. I sintomi più comuni sono:
  • tachicardia
  • sudorazione eccessiva
  • sensazione di soffocamento
  • oppressione toracica
  • crisi di panico.
Questi sintomi possono innescarsi semplicemente alla sola idea di trovarsi in un posto piccolo. Si è convinti che non si abbiano vie di fuga.

Quando si innesca la claustrofobia

claustrofobiaLa reazione incontrollata si può verificare in tantissime situazioni. Queste usualmente sono considerate normali dalla maggior parte delle persone. Per esempio in situazioni sociali quale lunghe file al supermercato, in banca, alle poste. La reazione incontrollata può verificarsi quando si ci si trova in ambienti eccessivamente affollati tipo concerti o metropolitane.

Come viene limitata la tua vita dalla da questa paura?

Chi soffre di claustrofobia adotta delle strategie che sono notevolmente limitanti della propria libertà. Per esempio il claustrofobico può evitare di prendere l'ascensore, attraversare gallerie o tunnel o guidare l'auto. Questi evitamenti limitano notevolmente i gradi di libertà nella vita. Se il claustrofobico non può fare a meno di evitare le situazioni considerate pericolose, si può avvalere di altre strategie tra le quali: 1 richiede di farsi accompagnare da persone di fiducia parenti o amici; 2 organizza rigidamente la propria vita all'interno di precisi abitudini; 3 tende a parlare del proprio problema sempre più spesso e questo rafforza il circolo vizioso della claustrofobia perché la rafforza l'identità del claustrofobico

Quali sono le strategie più comuni per superare la claustrofobia

claustrofobiaLa maggior parte delle persone che soffrono di claustrofobia si rivolge a uno psicologo. Il lavoro dello psicologo generalmente è quello di insegnare al claustrofobico delle strategie di copyng. Queste sono delle strategie che consentono di rilassarsi nelle situazioni in cui si avverte il problema. Il problema è che non funzionano sempre e non in tutte le circostanze. Forse quello che ti sto raccontando sembra incredibile ma ti consiglio di provare. Solo provando ti accorgerai del miracolo. Sentirai un grande beneficio già con la prima sessione. Di solito una sessione è sufficiente per risolvere la claustrofobia. Potrai però se lo ritieni utile continuare con altre sessioni per migliorare altre aree della tua vita. Le sessioni di ecologiadellecredenze possono essere applicate a qualsiasi tipo di problema e sono incredibilmente efficaci.

Nuove soluzioni per superare definitivamente e per sempre la claustrofobia

La claustrofobia è semplicemente un programma di percezione di un ambiente. L'organismo per errore cataloga quell'ambiente come pericoloso e protegge l'individuo con risposte automatiche che gli creano disagio. Queste risposte sono state apprese magari erroneamente e si attivano senza controllo quando la persona vede o si trova in un ambiente che viene percepito come stretto o piccolo. Con le sessioni di ecologia delle credenze noi lavoriamo per individuare questi programmi percettivi disarmonici. Il nostro lavoro consiste nel riprogrammare con un bilanciamento le reazioni automatiche che ti mettono in difficoltà. Queste si innescano quando il claustrofobico si trova in questi luoghi. Si tratta di riprogrammare la percezione di un certo luogo e anche la reazione automatica che viene innescata dalla presenza di un certo luogo.

Superare la claustrofobia con il bilanciamento del Trauma

Questa riprogrammazione può essere fatta attraverso la tecnica del bilanciamento. Ci sono varie vie per superare la claustrofobia con questa tecnica. Una delle tecniche più efficaci è il bilanciamento del trauma/stress. Questo bilanciamento consiste nell'immaginare di trovarsi in un ambiente ristretto. Quando si evoca tale situazione il facilitatore verifica che la situazione immaginata rappresenti per il partner uno stress. Questo si fa con un test muscolare. Il muscolo si indebolisce e cede quando c'è un trauma. Verificata tale evenienza si procede con un bilanciamento dello stress/trauma. Si cerca un bilanciamento che realizzi l'integrazione emisferica tra i due emisferi cerebrali. In questa situazione il trauma può essere rielaborato in maniera veloce e permanente. In questo modo si chiede ai due emisferi cerebrali di riprogrammare sia la percezione del luogo sia le reazioni automatiche errate e disfunzionali a quel luogo. Il bilanciamento del trauma dura pochi minuti e riesce a risolvere la claustrofobia in maniera permanente. Ti capiterà di trovarti in situazioni che di solito ti innescano la claustrofobia ma le percepirai miracolosamente come normali. Scompariranno tutte queste sensazioni spiacevoli e le reazioni incontrollate correlate. Sembra incredibile ma con pochi minuti si risolve una situazione che per te è estremamente invalidante è limitante. I risultati sono permanenti.

Come si spiega questa sindrome secondo la biologia delle credenze?

La claustrofobia è semplicemente un programma di percezione dell'ambiente intorno a noi. L'organismo adotta delle reazioni disfunzionali quando si trova in un ambiente che viene percepito come stretto o piccolo. Con le sessioni di ecologia delle credenze possiamo lavorare nell'individuazione di questi programmi. Le reazioni automatiche che che si innescano automaticamente quando ti trovi in questi luoghi scompaiono. Si tratta di riprogrammare la percezione di un certo luogo e anche la reazione automatica che viene innescata dalla presenza di quel luogo.

I risultati sono permanenti?

Questa riprogrammazione può essere fatta attraverso la tecnica del bilanciamento. Ci sono varie vie per superare per sempre la claustrofobia con questa tecnica. Una delle più efficaci è il bilanciamento del trauma che ho descritto prima. Questa consiste nel immaginare di trovarsi in un ambiente ristretto: quando si evoca tale situazione il facilitatore verifica che la situazione rappresenti o meno uno stress per il partner. Verificata tale evenienza si procede con un bilanciamento dello stress trauma. Sì cerca un bilanciamento che realizzi l'integrazione emisferica tra i due emisferi cerebrali. In questa situazione il trauma può essere rielaborato in maniera veloce e permanente. In questo modo si chiede ai due misteri cerebrali di riprogrammare sia la percezione del luogo, sia le reazioni automatiche a quel luogo. Il bilanciamento del trauma dura pochi minuti e riesce ad a risolvere la claustrofobia in maniera permanente. Quello che per sentirai è che i luoghi che prima innescavano la sindrome ora sono completamente neutri e vivibili in completa armonia.

Utilizzare la claustrofobia come spinta evolutiva

Si può anche procedere in maniera diversa. Si segue il principio "Ogni cosa è la miglior cosa. Cosa vuol dire questa cosa? Ogni cosa che noi viviamo nella vita porta un messaggio che ci permette di evolvere se lo utilizziamo come spunto per adottare un comportamento più funzionale e conveniente. Secondo questa traccia la claustrofobia può essere portatrice di una consapevolezza e di un cambiamento. Tieni presente che la nostra realtà è di solito lo specchio dei nostri programmi subconsci. Secondo questa chiave ogni situazione che viviamo può essere foriera di messaggi. Questi messaggi sono per noi e ci portano a vedere cose di noi di cui non ci rendiamo conto. Queste caratteristiche possono limitare l'espressione del nostro potenziale. Lavorando su questi aspetti si eliminano tanti comportamenti che ci succhiano energia. Ci si sente più liberi. Spesso situazioni disagevoli scompaiono miracolosamente lavorando con pochi bilanciamenti.

In che cosa consiste il lavoro che faremo?

Il lavoro in questo caso consiste nel identificare tutti i messaggi e le credenze correlate alla claustrofobia. Individuate le credenze e i traumi che sostengono la sindrome li si trasforma in programmi ecologici. In questo modo la claustrofobia scompare per sempre. Può emergere anche un trauma della tua vita passata che in qualche modo collega un certo luogo a una situazione percepita erroneamente come pericolosa. In questo caso infatti l'organismo commette un errore facendo un associazione tra un certo luogo e un pericolo. Cosa succede? Che per proteggerti da questo luogo innesca una situazione emotiva incontrollabile che ha con me risultato quello di farti evitare quel luogo particolare. Con le sessioni possiamo riprogrammare tutte queste percezioni disfunzionali e le reazioni automatiche associate. Se sei interessato ad un lavoro autonomo ti consiglio il metodo descritto nel mio libro.

La paura di parlare in pubblico: lo spauracchio di molti manager in grado di rovinargli la carriera

Oggi puoi risolvere l'ansia e la paura di parlare in pubblico. Sei sulla pagina giusta e scoprirai una metodologia divertente, potente e sicura che nottetempo risolverà la paura e l'ansia di parlare in pubblico che ti attanaglia da anni. Non ci credi? Continua a leggere e ne sentirai delle belle ... La paura di parlare in pubblico è la più comune delle fobie. Se continui a leggere scoprirai come in pochi minuti con i bilanciamenti di Psych-K® puoi superarla per sempre.

Che cos'è la paura di parlare in pubblico?

paura di parlareQuesta paura è un particolare tipo di fenomeno ansioso in cui una persona diventa molto preoccupato di sembrare visibilmente agitato e impacciato nel momento in cui espone ad un gruppo di persone. Queste sensazioni dirompono come un fiume in piena e sono incontrollabili da chi le sperimenta, proprio come può avvenire durante un attacco di panico. Nel tempo le persone che soffrono di questa sindrome cercano di proteggersi sia evitando di parlare in pubblico sia lottando contro l'ansia di parlare in pubblico. In questo modo le persone cadono nella trappola e loro malgrado fanno diventare la paura di parlare in pubblico sempre più cronica e distruttiva. [wpforms id="1476"]

La Paura di parlare in pubblico: spesso è la diretta conseguenza di un trauma vissuto in tenerissima età

Molte persone evitano le situazioni che innescheranno questo circolo vizioso.

Per esempio c'è chi seleziona particolari corsi universitari in cui si sa che di sicuro non si parlerà mai in pubblico.

Sul lavoro si rifiuteranno promozioni o incarichi che richiedono evidentemente di parlare in pubblico.

La paura di parlare in pubblico può anche portare certe persone a scegliere una carriera che non li chiamerà mai a parlare in pubblico, piuttosto che una che vogliono veramente.

Questo è spesso il caso di persone che hanno vissuto la paura di parlare in pubblico in giovanissima età.

Paura di parlare in pubblico: la mia esperienza di facilitatore

Secondo la mia esperienza di facilitatore Psych-K® spesso la paura di parlare in pubblico è collegata a vicende vissute da piccolino quando il soggetto si è trovato davanti ad un gruppo di persone che ridevano di lui. Questo lo ha fatto sentire in qualche modo ridicolo.

Anche se non necessariamente quei risolini erano rivolti a lui il soggetto li ha percepiti come rivolti a lui e li ha vissuti come trauma.

Spesso tutto si scioglie per sempre quando chiedo al soggetto di rivivere il trauma e bilancio per l'integrazione emisferica.

Paura di parlare in pubblico e integrazione emisferica

paura di parlareL'integrazione emisferica permette di mantenere il pieno potenziale. Questo quasi sempre non avviene quando queste persone rivivono le situazioni scatenanti.

Altri non arrivano a questo punto ma cercano di stare alla larga da situazioni che potrebbero costringerli a dover fare delle presentazioni o a parlare a dei meetings. Potrebbero deliberatamente arrivare tardi sperando di saltare la presentazione dei partecipanti: sai quando all'inizio degli incontri ci chiedono di fare delle brevi presentazioni di noi stessi?!

Come si evita la paura di parlare in pubblico

Molti altri accettano coraggiosamente un incarico e si buttano in mezzo al pubblico se questo è necessario per la propria carriera.

Quello che succede spesso è che chi ha paura di parlare tenta di attraversare questa esperienza senza sentirsi in imbarazzo.

Queste persone si focalizzano su quello che sentono piuttosto che sul messaggio che vorrebbero veicolare alla platea. Questo è spesso il caso in cui la paura di parlare in pubblico si sviluppa più tardi nella vita.

Più questi soggetti diventano bravi nel loro lavoro e più ottengono il successo. Più ottengono il successo e più sono chiamati a condividere pubblicamente le loro esperienze e conoscenze e mano a mano diventano sempre più ansiosi e disturbati.

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Quanto è diffusa la paura di parlare in pubblico?

paura di parlareOgnuno di noi ha un punto debole, una fobia o paura che limita la propria libertà o che ci rende difficile convivere con certe situazioni o cose.

Le fobie sono spesso associate con eventi traumatici vissuti in passato: abbiamo fatto una esperienza in cui ci siamo sentiti a disagio, imbarazzati, stupidi, abbiamo avuto paura.

Si innesca un ancoraggio negativo tra questa situazione e la percezione che abbiamo avuto in quel momento. Per questo motivo ogni volta che facciamo esperienze simili quella data esperienza è sufficiente a farci provare le stesse sensazioni. Tendiamo quindi ad evitare certe situazioni.

Questo capita anche quando pensiamo che certe situazioni genereranno esperienze simili a quelle che innescano le nostre paure.

Paura di parlare: quanto c'è di vero?

Ti rendi conto quindi che tutte le paure sono create da noi e riassumendo possono essere percezioni che creiamo senza una apparente ragione. Queste percezioni si creano sul momento. Siccome poi queste percezioni innescano un elevata emotività,

Succede che la prima volta che le proviamo si imprimono nel nostro subconscio come programma automatico. Questo poiché il subconscio è impattato da forPaura di Parlare in Pubblicoti emozioni o percezioni. Il subconscio reagisce attivando lo stesso programma quando riviviamo in automatico la stessa esperienza.

Questa è la ragione per cui una paura importante per una certa persona può essere vissuta da un'altra come una sciocchezza.

Noi non capiamo questa reazione eccessiva: avviene perché in noi non si è innescato un programma.

D'altro canto quelle che per noi possono essere paure insormontabili per altri possono essere delle sciocchezze.

Scoprire cosa è nascosto dietro la paura di parlare

Nella mia esperienza di facilitatore di Psych-K® cerco sempre di togliermi di mezzo e di non interferire con il processo di scoperta.

E' possibile infatti con la tecnica kinesiologica scoprire cosa si nasconde dietro la paura di parlare.

Il testi kinesiologico permette di individuare il motivo specifico della paura.

Si tratta così la specifica paura come messaggio inviato dal corpo.

La paura di fatto è un messaggio ed è un modo con cui l'organismo cerca di difenderci da qualcosa.

Possiamo in questo modo risalire al "trauma" che ha creato il software subconscio che innesca la paura. Per esempio quando vedi un omone grasso che soffia vuol dire che è arrabbiato ed è meglio che scappi. Forse puoi pensare che ho fatto un esempio banale ma è per farti capire come funziona.

Trasformare la paura di parlare

paura di parlareAltre volte mi è capitato che il mio cliente è consapevole della specifica esperienza che ha originato la paura. In questo caso non sarà necessario neanche il processo di scoperta ma si lavorerà direttamente sul trauma specifico segnalato dal partner.

Quando sappiamo da dove origina la paura possiamo far accedere il partner a quella esperienza specifica. Così il più delle volte risulta una mancanza di integrazione emisferica rispetto a quel trauma.

Col bilanciamento del trauma in pochi minuti questo "nodo" viene sciolto e spesso svanisce la paura magicamente e per sempre.

Altre volte è solo il primo strato di una cipolla ed è necessario lavorare su altri traumi che sostengono quel programma.

Quello che è importante sapere è che rispetto ad altre metodologie i bilanciamenti di Psych-K® consentono di ottenere risultati in poco tempo e definitivi.

La paura di parlare è una delle più diffuse

Fatta questa precisazione sulla metodologia che uso, andiamo al sodo.

L’organizzazione YouGov UK ha condotto un’indagine per conoscere quali fossero le maggiori fobie ancora diffuse tra le persone, scoprendo che ve ne sono ben 13 che popolano gli incubi di molti.

Alcune di queste probabilmente le conosci già, senza che ci fosse bisogno di un sondaggio, ma ve ne sono alcune che possono sembrare insolite.

Vediamo allora quali sono queste fobie, in ordine di importanza e maggiore diffusione.

La paura di parlare in pubblico si colloca ben al di sopra della paura della morte nella classifica delle più grandi paure che le persone dicono di avere. Per essere onesti anche la paura dell'altezza, degli insetti e delle acque profonde sono meglio posizionate della paura di morire nella lista delle più diffuse paure. Se continui a leggere ti parlerò delle 14 paure più diffuse nel genere umano.

La classifica delle paure

Sul podio si piazza la paura delle altezze, o acrofobia con la maggioranza delle persone che ha dichiarato di sentirsi insicura quando si trova in alto, che sia su una scala, un balcone e via discorrendo.

Al secondo posto c’è la pauraAgorafobia dei serpenti, o ofidiofobia diffusa soprattuto tra il genere femminile. 

Sul gradino più basso del podio, la paura di parlare in pubblico, o glossofobia, che è proprio l'argomento protagonista di questo articolo.

Il quarto posto, se lo aggiudica la paura dei ragni, o aracnofobia, con la maggioranza di donne che ne soffrono.

La paura dei piccoli spazi, o claustrofobia, è al quinto posto e si manifesta con veri e propri attacchi di panico.

La paura dei topi, o musofobia, si è piazzata al sesto posto.

Continua la classifica delle paure

Il settimo posto è occupato dalla belonefobia ed è la paura degli aghi (scommetto che non l'avresti mai detto). Questa si innesca alla vista di un oggetto appuntito come un ago, uno spillo, dei coltelli e simili che possono provocare punture o ferite sanguinanti.

All’ottavo posto si trova la paura di volare, si parla pteromeranofobia quando la paura riguarda tutte le forme di volo mentre se la paura si riferisce soltanto al volare in aereo, è definita aerofobia, che è poi la più diffusa.

Al nono posto troviamo l'agorafobia è la fobia degli spazi aperti: le persone che soffrono di questa fobia spesso hanno paura di non potersi rifugiare immediatamente in un luogo ritenuto sicuro che gli spazi aperti non possono offrire.

A pari merito troviamo la paura della folla, o enoclofobia, che mette a serio disagio le persone che si trovino in mezzo a tanta gente.

Al decimo posto c'è la paura dei clown, o coulrofobia, che si riscontra spesso tra gli adolescenti e gli adulti. Questa paura potrebbe essere stata anche alimentata dai film horror che avevano come protagonista proprio un clown.

Altra fobia vecchia come il mondo è la paura del buio, o nictofobia, che si piazza all'undicesimo posto.

Segue la paura del sangue, o emofobia. Per ultimo troviamo la paura dei cani, o cinofobia.

Qualsiasi tipo di paura tu abbia la puoi superare in una seduta con una sessione. [wpforms id="1476"]

Paura di parlare. L'autocoscienza di fronte a grandi gruppi

Molte persone hanno superato la paura di parlare in pubblico di fronte a piccoli gruppi, ma quando pensano di dover affrontare gruppi più numerosi spesso la paura riemerge o è ancora più forte e queste persone si bloccano letteralmente.

Il consiglio più diffuso dagli operatori del cambiamento è di pensare ad un grande gruppo come ad un piccolo gruppo di persone e di parlare 7 secondi con ogni persona e poi rivolgersi ad un altro.

In questo modo si avrà la sensazione di fare una serie di colloqui individuali e non ci si renderà conto di essere di fatto davanti ad una moltitudine di persone.

Il vantaggio di questa tecnica è anche quello di far sentire considerati ogni singola persona rivolgendosi direttamente a Lei.

Paura di parlare: Paura di apparire nervoso.

Chi prova paura per questa causa teme che se la platea che lo ascolta avvertirà in lui un certo nervosismo. Chi ha paura teme che chi ascolta potrà pensare che chi parla non conosce l'argomento e si sta improvvisando.

Questa situazione vuole essere evitata da qualsiasi persona o professionista.

Questo sia per non ferire il proprio ego professionale sia perché questo può comportare un danno di immagine come professionista. E allora il ciclo tende ad autoalimentarsi e l'oratore appare impacciato ed impreparato o addirittura si blocca manda tutto all'aria.

Paura di parlare: Preoccupazione del fatto che gli altri ti stiano giudicando.

Il messaggio più forte che ti posso dare qui e ora è che le persone non si preoccupano di te. Loro sono li per carpire qualcosa da te che le possono aiutare nella vita di tutti i giorni o nel lavoro. Non sarebbero li se non fosse così. Avrebbero di meglio da fare che pagare un corso o perdere il loro tempo per venire a giudicarti.

Inoltre assistere a delle gaffe di uno speakers è sicuramente imbarazzante anche per loro che stanno li ad ascoltarti.

Questo implica che in fondo la tua audience fa il tifo per te :-).

Paura di parlare: Fallimenti passati

L'ansia di parlare in pubblico è spesso un modo di essere che è stato appreso.

Mettiamo che ad un certo momento ti è capitato di fallire in un'occasione importante: il primo seme dell'ansia del parlare in pubblico è stato piantato.

E quello che capita a tutti di pensare in queste circostanze è che quell'albero malefico porterà ancora più frutti la prossima stagione e ancora di più la successiva.

Sicuramente se devi parlare in pubblico e sei un professionista serio ti sarai preparato bene il discorso e non c'è nessuna ragione di pensare che se hai fallito una volta in passato debba per forza succedere tutte le volte.

A meno che il tuo subconscio non ci creda veramente: con la sessione di Psych-K® possiamo verificarlo e immediatamente sistemarlo.

Paura di parlare: Scarsa o insufficiente preparazione

Richiama in qualche modo il punto 4.

Se non ti sei preparato bene o non hai analizzato bene la platea alla quale ti rivolgi (è molto importante anche questo) è molto probabile che tu faccia un disastro. In questo potrebbe sembrare che le sedute di Psych-K® non servano, ma invece servono molto. Può essere utile indirizzare le sedute verso un altro obiettivo che molto spesso è la tua motivazione o voglia di fare. Se manca questa la situazione potrebbe avere una radice più profonda. Essere sostenuta per esempio da una scarsa autostima o da un circuito che ti autoboicotta. Possiamo scoprire questi particolari e intervenire chirurgicamente con Psych-K® per liberarti da tutte le tue trappole che imprigionano il tuo potenziale. Sappi che non c'è niente che mina di più il successo di qualsiasi Speaker tanto come il non essere sufficientemente preparato. D'altro canto niente ti da tanta confidenza come te la da la sensazione di essere preparato per affrontare la tua sfida.

Paura di parlare: Narcisismo.

Questo è un problema che riguarda l'Ego. Diversi Speakers sono troppo narcisisti e concentrano l'attenzione solo su se stessi. Come puoi conquistare gli altri se non presti loro attenzione?! Pertanto ti consiglio di puntare i riflettori da un'altra parte che non sia tu e di incominciare a illuminare la tua platea. Solo se farai così essi saranno catturati.

Paura di parlare: Insoddisfazione riguardo le tue capacità.

E' una preoccupazione legittima per qualsiasi oratore ma è anche quella più facile da superare. Poiché se sei consapevole che le tue abilità possono migliorare puoi iscriverti ad un corso di public speaking. La tua l'insoddisfazione fa da pungolo per farti prendere l'iniziativa. Inoltre aver frequentato un corso di public speaking ed averlo ultimato con ottimi risultati può essere utile per farti sentire più sicuro di te.

Paura di parlare: Non essere completamente a tuo agio con il tuo corpo e i movimenti che fai.

Ti è capitato mai di essere completamente a tuo agio con il tuo corpo e con i movimenti che fai quando sei tra amici ma di sentirti di colpo come un polipo fuor d'acqua quando sei davanti ad una platea? La consapevolezza di sè stessi è al massimo quando hai paura di parlare in pubblico e di pari passo aumenta la coscienza del proprio corpo. Questo caso ricorda il consiglio che ti ho dato sopra riguardo all'immaginare di avere una conversazione con i singoli ascoltatori può aiutarti a sentirti più fisicamente a tuo agio. Ti consiglio anche di porre attenzione ai tuoi movimenti e alla tua gestualità quando sei a tuo agio con gli amici e poi impegnati a ricrearla quando sei in mezzo a gruppi numerosi.

Paura di parlare: Cattive abitudini di respiro.

A meno che non hai frequentato un corso di canto o di recitazione è molto probabile che non conosci i metodi di respirazione per parlare. Parlare in pubblico richiede una grande riserva di aria rispetto per esempio al normale modo di vivere o al respirare a riposo. Ugualmente importante: le tue espirazioni necessitano di essere più controllate in modo da sostenere i suoni vocali alla fine di ciascuna frase. Il respiro diaframmatico è la chiave di tutto. Questo è anche un metodo importante di calmare il tuo cuore galoppante mentre parli in pubblico e per evitare che ti sentano mentre cerchi di annaspare in cerca d'aria a causa del nervosismo.

Paura di parlare: Tendere a fare i confronti con altri.

Non osare! Il tuo lavoro non è mai essere un oratore eccellente (a meno che non fai lo speaker motivazionale per vivere). Il tuo compito è di fare del tuo meglio e perseguire la tua passione ed essere interessato quando ne parli. Questo è tutto. La buona notizia è che nessuno al mondo lo può fare meglio di te, perché sei tu la persona adatta per raccontarlo agli altri. Sinceramente sei proprio tu la persona che la tua platea è venuta ad ascoltare: tu e non un altro.

Anche i Re hanno paura di parlare

Nel 2010 al cinema ha riscosso molto successo il film:  “Il Discorso del Re”. Nel film è stato affrontato il tema della paura di parlare in pubblico attraverso la storia del Re Giorgio VI il quale, alla sola idea di tenere un discorso pubblico iniziava a balbettare. Il Re Giorgio VI, protagonista del film, alla luce dell’importante carica che ricopre è obbligato a dover parlare in pubblico. Grazie al percorso di aiuto che ha seguito è riuscito a superare la sua paura.

Cosa consiglia Aristotele per superare la paura di parlare in pubblico

Aristotele diceva: “Pensate da uomini saggi ma parlate come la gente comune “. Il pensiero di Aristotele ci permette di riflettere sull’importanza del parlare in modo semplice al fine di sentirsi se stessi anche di fronte ad altre persone. Si potrà così sfruttare al meglio i pensieri ed il linguaggio a noi noti e familiari anche quando ci si deve esporre parlando di fronte ad un gruppo di persone. Ho trasformato questa frase in una credenza da bilanciare con la metodologia Psych-K® ed è questa: "Penso da uomo saggio e parlo come la gente comune". Molto spesso bilanciare questa credenza (che quasi in tutti è sbilanciata) è sufficiente per trasformare per sempre l'intera situazione. [wpforms id="1476"] Consiglio: interessato ad avere un metodo semplice ed efficace per accendere il tuo potere? Dai una occhiata a questo metodo...

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